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cause dell’amor celeste 97


Filone. La cagion principale de l’amore che si truova ne’corpi celesti è la conformitá de la natura, come negli uomini de le complessioni. Fra i cieli, pianeti e stelle è tal conformitá di natura ed essenzia, che ne’ suoi moti ed atti si correspondeno con tanta proporzione, che, di diversi, si fa una unitá armoniale: il perché paiano piú tosto diversi membri d’un corpo organizzato che diversi corpi separati. E sí come di diverse voci, l’una acuta e l’altra grave, si genera un canto integro, suave a l’udito, del quale mancando una di quelle, tutto il canto o ver armonia si corrompe; cosí di questi corpi diversi in grandezza e in moto, gravi e lievi, per la proporzione e conformitá loro si compone d’essi una proporzione armoniaca, tale e tanto unita che, mancando la piú piccola particella, il tutto saria dessoluto. Sí che questa conformitá di natura è causa de l’amor de li corpi celesti, non solamente come diverse persone, ma come membri d’una persona sola, che, sí come il cuore ama il cerebro e gli altri membri e li provede di vita e calor naturale e spiriti, e il cerebro gli altri di nervi, sensi e moto, e il fegato di sangue e vene per l’amor che s’hanno l’uno a l’altro e che ognuno ha al tutto come parte sua: il quale amore escede ogn’amore di qual si voglia altra persona. Cosí le parti del cielo s’amano reciprocamente con conformitá naturale e, concorrendo tutti in una unione di fine e d’opera, si serveno l’un l’altro e accomodano nei bisogni in modo che fanno un corpo celeste perfettamente organizzato. Ancora in loro è l’altra cagione propria de l’amore degli uomini, che è per la virtú: ché, essendo ognuno de’ corpi celesti di eccellente virtú, la qual è necessaria per l’essere degli altri e di tutto il cielo e [de] l’universo, conosciuta tal virtú dagli altri, essi amano per quella quegli altri. E anco dirò che l’amano per il beneficio che fanno, non proprio e particulare verso d’uno, ma universale in tutto l’universo, che, senza quello, tutto saria destrutto. E di questo modo s’amano gl’uomini virtuosi, cioè per ben che fanno ne l’universo, non per beneficio particulare, come è quel de le cose utili. Sí che, essendo li corpi celesti li piú perfetti degli animali, si truovano in loro le due cause

Leone Ebreo, Dialoghi d’amore. 7