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10 Capitolo primo.


tallica la superficie dell’acqua, e se avete una fantasia abbastanza fervida, immaginatevi l’incanto di questo quadro in natura. Noi così lo godemmo la sera; una splendida luna venne a cambiarvi le tinte e renderlo più tetro sì, ma non meno bello e forse più imponente; e coll’altro effetto ancora di una splendida aurora, salpammo. In poche ore quante scene diverse, quanto di visto, e quanto di vissuto!...

Dietro noi lasciamo la città, a sinistra oltrepassiamo l’imboccatura del Canale e proseguiamo fra le due coste aride, deserte, infuocate entrambe, d’Asia e d’Africa; qualche cosa di maestoso sorge a tagliare l’infinito orizzonte, è il gruppo del Sinai che ci lascia l’ultima impressione delle coste d’Asia, allargandosi considerevolmente il Mar Rosso e verso sera restando noi fedeli alla costa Africana.

Abbiamo sempre calma perfetta e per sola distrazione, la vista di qualche pesce volante, di qualche scoglio indicato da fanali e l’emozione di qualche altro nascosto e non ancora trovato, nel quale si potrebbe battere il naso; la temperatura va sempre aumentando.

A bordo non abbiamo che un giovane Francese, che prese servizio nelle truppe di Gordon pacha e per questo se ne va a Kartum: vorrei ingannarmi, ma mi parve vittima di una risoluzione non abbastanza meditata; è sempre assai pensieroso e confessa che da lontano tutto sembra roseo, ma più si avvicina alla realtà, più si fanno grandi i punti neri che erano quasi invisibili.

È impegnato per circa due anni, che devono essere ben lunghi nella sua posizione, se invece d’essere animato da speranze, è già depresso dal pentimento. Un Greco e un Tedesco che esercitano una professione abbastanza originale: negozianti cioè di leoni, elefanti, ipopotami, leopardi, buffali, rettili e simili, sì vivi che morti, per musei, giardini zoologici e amatori. Per que-