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142 Capitolo ottavo.


Secondo il rito abissinese v’ha un battesimo pei neonati e un matrimonio per chi vuole regolarmente crearne. Battezzando, il prete passa al collo del bambino un cordone tricolore in segno della Trinità: questo si riduce in seguito ad un cordone azzurro, che si usa portare come distintivo, dai cristiani. Pochi adempiono alla formalità del secondo sacramento: la separazione è frequente e il divorzio ammesso anche religiosamente qualora si provi che la donna ha bastanti mezzi per la sua sussistenza, o che il marito può fornirglieli. I maschi restano al marito, le femmine alla moglie. Sono cristiani, ma separati dalla chiesa cattolica e dipendenti direttamente dal loro patriarca che siede in Alessandria d’Egitto. Il loro rito è il cofto, che ebbe vita verso la metà del quinto secolo da Eutichio, monaco di un monastero in vicinanza di Costantinopoli, il quale si dichiarò oppositore alle vigenti credenze sulla doppia natura di Gesù Cristo. Il nuovo dogma non piacque al cattolicismo, e radunato un primo Concilio per ordine di papa Leone Magno, Eutichio fu dichiarato eretico, ma riammesso a far parte della chiesa cattolica dai voti di un secondo Concilio convocato per ordine dell’imperatore Teodosio II. I proseliti si divisero per altro in due fazioni favorevoli alle contrarie decisioni dei due Concili, per cui per por fine ai dissidii ne fu convocato un terzo in cui gli Eutichiani furono irrevocabilmente dichiarati eretici, e per questo si separarono completamente dalla chiesa di Roma, e propagarono le loro credenze in Oriente. Credono alla Trinità riconoscendo in Cristo una sola natura, perchè pretendono che la divina ha assorbito l’umana. Il loro culto d’adozione è quello della Vergine che come madre di Cristo ha, secondo loro, maggiori titoli alla venerazione dei fedeli. Osservano il culto delle immagini. Hanno due quaresime; una di quaranta giorni che precede la Pasqua, e una di dieciotto durante l’Advento: entrambe si osservano scrupolosamente, facendo un solo pasto