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126 Capitolo settimo.

al principato, mentre il secondo aveva il demerito d’essere cugino di Gobusié, levò le catene a ras Desta e lo nominò ras del Goggiam. A ras Adal non restò altro che ritirarsi, ma non per starsene tranquillo; con quelli che gli rimasero fedeli mosse guerriglia a ras Desta, lo sconfisse e uccise, poi si presentò a re Giovanni professandoglisi amico, dichiarandogli non aver mai avuto astio contro di lui, ed aver solo agito in tal modo perchè riteneva sacre le sue pretese al principato del Goggiam, e ora che l’intento suo era raggiunto, gli si sottometteva giurandogli fedeltà ed ubbedienza. Re Giovanni accettò queste dichiarazioni, lo confermò re del Goggiam e lo annovera ora fra i suoi più devoti amici e vassalli.

Giovanni Kassa intanto, con gran pompa, nel dicembre del 1871 si faceva coronare re d’Abissinia in Axum. Il Naretti fu incaricato della costruzione del trono e della direzione dei preparativi per le feste che ci disse furono splendide, come lo possono essere in tal paese. Le due cose che certo meritano maggiormente d’essere ricordate, sono l’accorrere di un numero favoloso di sudditi e la presentazione, il sagrificio e la consumazione di un numero stragrande di buoi, con una gazzarra infernale.

Veniamo ora al secondo periodo delle guerre del regno di re Giovanni. La questione si fa molto delicata per un intervento e per certe intelligenze segrete fra la Corte dello Scioa e quella del Cairo, che gli Abissinesi vogliono ammettere, ma gli Egiziani decisamente negano.

Io sono ben lungi dal volermi fare lo storico di questo paese, che ben poco merito ne avrei d’altronde per me e nessun vantaggio per gli altri, solo mi faccio narratore delle opinioni che sono in paese. I fatti nessuno li cambia, le apprezzazioni saranno vere o ispirate da spirito di parte o da soverchia animosità, io non intendo farmene giudice nè garante. Nega l’Egitto le sue