Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/129



CAPITOLO VI.

Descrizione di Adua. — Squallore. — Visita al governatore. — Una seduta di tribunale. — Pene diverse. — La cattedrale di Adua. — Industrie abissinesi. — Il mercato. — I regali al governatore. — Un abissino che parla l’italiano. — Considerazioni sulla guerra di Teodoro. — Seconda campagna contro gli Egiziani. — Chirurgia abissinese.


Speravamo di migliorare la nostra prima impressione su Adua, ma anche visitata per bene e con tutto il buon volere immaginabile, bisogna pur confessare che è un vero squallore. Il nucleo principale è disposto su una altura alla vetta della quale sta la chiesa maggiore, il cui tetto conico è sormontato da una grossa sfera dorata; gruppi di abitazioni si distendono nella piccola valle sottostante spingendosi pure alle alture circostanti. Perfettamente a nord sta la prima delle montagne schierate a catena e che vedemmo costituire come un anfiteatro che si protende verso est: a sud e ovest, una distesa di alture lievi e di altipiani in cui si coltiva grano, ma aridi in questa stagione e popolati solo a lunghe distanze da qualche abituro. A rompere la monotonia di queste ultime sorge isolato a sud il picco che già ci rammentò una delle più ardite vette delle nostre Alpi. Ai piedi del colle sul quale sta la città, dal lato nord-est, una pianura tagliata da una profonda fenditura in cui scorre il piccolo torrente Assam, costituisce la piazza principale, il pubblico passeggio se si vuole, e il ritrovo pei mercati. Questo torrente lambe tutta la città da