Cinque o sei si vedono elevarsi a catena che forma un anfiteatro
aperto ad ovest, ed entro cui, vedemmo poi, siede la sospirata
capitale. Uno, più ad ovest, sta come a sentinella avanzata
degli altri, e si eleva quale piramide triangolare, superbo quasi
del suo isolamento, da ricordare l’elegante e ardito profilo del
Cervino: l’illusione fugge però subito che si osserva ai piedi uno
sterile suolo invece di quel mare di ghiaccio tanto ricco di bellezze
e di imponenza. Passiamo presso il piccolo villaggio di Adi-Abuna,
artisticamente piantato sul pendio di un’altura, e qui ci
vengono ad incontrare una quindicina di cavalieri che formano
un gruppo alquanto pittoresco. Sono amici di Naretti, spinti dal
desiderio d’essere i primi a dargli il benvenuto. Ritorna qualche
euforbia e appare qualche palmizzo. Ancora una mezz’ora ed
ecco le prime case di Adua. Non aspettavo certo una gran città,
speravo anzi che vi fosse tutto il caratteristico di questi paesi,
ma immaginavo un bel paesaggio e me lo avevano descritto ricco
di corsi d’acqua e sparso di fresca verdura: invece disillusione
completa. Confesso che poche volte provai una sensazione così
triste, così sconfortante, e la lessi in viso condivisa dai miei compagni.
Solo in parte si presenta il panorama della città che sta
disposta sui pendii di diverse alture: le case basse, pochissime
hanno una camera superiore, la maggior parte sono tugurii circolari
col tetto conico in paglia, alcune rettangolari con piccole
aperture, il tetto piatto e coperto con terra su cui cresce l’erba
come in una prateria, e alle volte persino qualche arbusto. I tetti
si confondono quindi col suolo, i muri sono impastati con fango,
quindi sono pure all’unisono col pavimento naturale. Qualche
pianta che potrebbe dar vita alla monotonia della scena, sta invece
intisichita per mancanza di pioggia e coperta di polvere:
quasi nessun abitante che dia animo a questo triste quadro. Dal
lato da dove arriviamo, incassato in una fenditura scorre un torrente
che attraversiamo a guado per entrare dall’altro lato, sa-