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78 Capitolo quinto.

la loro assistenza, ma tutto questo non per generosità loro, ma per carpire qualche regaluccio. Non ho mai visto gente più indiscreta, insistente e interessata di questa.

Una ventina di pretesi soldati, parte a piedi e parte a mulo, partono per inseguire un ladro che si dice fu visto nei dintorni: sucidi e laceri marciano nel più perfetto disordine: chi armato di fucile, chi di lancia, chi di spada, tutti poco vestiti, ma tutti diversamente vestiti, ricordavano insieme una mascherata e una compagnia di banditi.

È frequente un cespuglio spinoso, a foglia grigia, elegante, coperto da fiori gialli, e leggermente odorosi, che dal nostro dizionario pare dovrebbe essere un cheirantus.

Originali sono degli ombrelli di paglia intrecciata, piatti, di circa 60 centimetri di diametro, portati da un bastone infitto al centro, dei quali usano, con tutta serietà, i più rispettabili capi di famiglia e spesso i preti per difendersi dal sole.

Domenica 23. Di buon mattino si comincia a veder arrivare qualche bue, ma i loro padroni accampano muove pretese, dicendo le casse più pesanti di quanto credevano, volendo essere pagati anticipatamente, e così gridano, strillano, questionano, che davvero sarà benedetta la mano che userà lo staffile o meglio un po’ di corda con questa gente senza buona fede, inerte, indolente, cattiva. Finalmente si riesce a caricare, ma siamo alla solita storia dei buoi cattivi, e persino il buon Naretti perde la pazienza quando vede andar a rotoli due delle sue casse e farsi una vera insalata delle sue biancherie coi vasi di legumi e conserve che aveva custodite con ogni riguardo, facendosi una festa di assaporarle forse fra qualche anno. Montiamo noi pure a mulo, ma il Tagliabue, indisposto da un paio di giorni, è impotente a reggervisi, la testa gli gira, la vista gli si confonde, grida che è cieco, che cade, l’occhio ha vitreo, il viso si fa verde, bisogna prenderlo giù di sella e sdraiarlo per terra. Dopo