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«O perchè non Bianca?

«Bianca..., non lo direi a mia madre se tornasse dall’altro mondo..., ma a lei... mi sia segreta..., Bianca l’ho promessa......

«Promessa! sclamò la signora colla voce spenta di chi cadendo da una grande altezza volesse mandare un grido: — promessa? e non vi sarebbe rimedio?

«Oh! quando noi si promette, gli è come avesse parlato il re!

«Pazienza! — essa disse, e si levò da sedere per partirsi. Le gambe quasi non la reggevano, e nulla sapeva più rispondere a lui; che ingegnandosi di parere cortese le parlava di star a desinare, di riposarsi, di far conto di essere in casa sua. A quell’uscio dove Bianca l’aveva accolta, la signora prese commiato; e il signor Fedele tornando al suo studiolo, passò vicino alla fanciulla, che sola, atterrita, sedeva cogli occhi fissi sul pavimento, in una stanza attigua alla sala. Essa aveva inteso ogni cosa. Soffermatosi a guardarla allegro e malizioso in vista: «eh? — le disse — quanti ve ne sono dei padri sui quali s’affollino i partiti per le loro figliuole, l’uno che incontra l’altro su per le scale?» E piantò la poveretta, che a questo parole capì a chi suo padre l’avesse promessa. Le parve che la sua mente si spegnesse; ondeggiò, si slanciò forse per raggiungere la signora Maddalena.....; poi non potendo altro, corse sull’altana, a smaniare colla testa in grembo alla zia, la quale chiedeva invano che vi fosse, e in quella novità non si sapeva raccapezzare.

Sgomenta forse quanto Bianca, la madre di Giuliano camminava, s’andasse a riuscire dove si fosse, pur d’allontanarsi da quella casa e dal borgo. Ma a un tratto diede di volta, rifece la via, fu alla casetta di don Marco, ed entrò chiamando il prete.

Don Marco stava solo solo nella sua cameretta, leggendo l’Emilio di Gian Giacomo, avuto di quei giorni da un amico di gran segreto; e quella lettura gli aveva de-