Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 41 — |
dove sotto le spoglie del suo Giuliano d’un tempo, era venuto ad abitare chi sa che gran peccatore! E fu a un pelo di dirglielo lì per lì. Ma la grande passione di lui, le fece temere di udirlo prorompere in altre eresie; di che fattasi forza, con un martellamento di cuore che si sarebbe inteso discosto tre passi, si ricoverò in casa. Là pregò Dio caldamente, che pel bene della signora Maddalena e del pievano, rattenesse questo dal discendere di castello; perchè non sapeva neanch’essa che cosa avrebbe potuto seguire. Intanto colla fantasia si figurò di essere in volta col suo fardelletto sulle spalle, alla cerca d’una famiglia, da potervi servire buoni cristiani, gli altri pochi anni che le rimanevano di vita: e non vedeva l’ora che la padrona tornasse, per dirle ogni cosa e licenziarsi.
Giuliano quetatosi un poco, e rimessosi a sedere su quella pietra di poco prima, fissò lontano il calesse di sua madre, che s’andava dilungando, fin che gli fu uscito di vista. Poi l’accompagnò col desiderio e coi voti verso la meta, oltre la quale vedeva e pregustava la sua e la parte di paradiso d’un’altra persona. Sposarsi a Bianca, condursela in casa, dirle: «qua dentro ogni cosa è tua; sii l’angelo del mio focolare; ringiovanisci della tua giovinezza mia madre; e viviamo d’amore essa, tu, io» era per lui qualcosa più che aver l’ali da volare in capo al mondo, girarlo tutto, e salire sino alle stelle. E già la vedeva venuta, già aver fatto l’uso alla nuova casa; marito gli pareva d’aver acquistato in essa una seconda coscienza; medico si sentiva tratto per la campagna a far il bene, ispirato dal desiderio di poterlo dire, tornando stanco, «ho fatto questo, ho fatto quest’altro....» padre, (questo poi era pensiero in cui si sprofondava col diletto preso da giovane a tuffarsi nei pelaghetti della sua Bormida, in tempo di gran caldura, mentre il suo genitore stava a vederlo;) padre gli pareva che avrebbe educati figli, degni di dar gloria fra gli uomini a quel Dio, nella cui bilancia dovrà pesare più una goccia d’acqua data ad un assetato, che una