Pagina:Abba - Le rive della Bormida.djvu/402


— 396 —

cavalli, spiccarsi ad incontrarla; e urtarsi, confondersi, fare un viluppo, su cui si levò un polverìo denso e diffuso. Allora parve alla povera Bianca d’essere afferrata pei capelli, levata in alto, e precipitata di lassù; le mancò il cuore, diede un grido, cadde riversa sul pavimento; e forse colla fantasia delirante, continuò a vedere quello che avvenne nella zuffa tremenda.

Al primo urtarsi delle due cavallerie, era stato un tempestar di spade; un rombar di lance rotate in molinelli abbaglianti; un mescolarsi di valentuomini che mai il più fiero. E ognuno dei cavalieri faceva per sè molto bene la bisogna di menare e parare colpi terribili; ma tutti avevano visto alla sfuggita, i due comandanti azzuffarsi tra loro, calar fendenti non più veduti, dacchè le armadure della vecchia cavalleria erano state smesse; e vibrare di punta, proprio colla voluttà feroce, ognuno di sparar l’avversario, e passarlo fuor fuori, spingendogli fino all’elsa nel petto. I cavalli assentivano ai moti dei due capitani, come avessero intelletto d’odio quanto essi; e inveleniti lavoravano di morsi, e nitrivano selvaggiamente, quasi a spaurire i vicini che facessero largo ai due prodi. Già le lame intaccate avevano mandato schegge e faville; e molte lance spezzate cadevano di mano agli ulani; già tra le due parti si scambiavano parole ingiuriose di resa, e molti erano caduti. Ma se fosse bisognato una parola o una goccia di sangue dell’uno o dell’altro di quei due, a cessare la zuffa; pareva che avrebbero potuto sterminarsi a loro agio tutti, tanta era la loro maestria nel pararsi e lo sdegno del darsi vinti. Senonchè in quel volteggiare l’Alemanno si trovò un istante colla fronte volta al borgo, e un’occhiata al castello non potè non darla, forse a cercare se la sua sposa sventolasse di lassù qualche segno di saluto o di plauso. Fu come se egli avesse detto: «guai a me!» perchè appunto un fendente del Francese gli ruppe il berrettone, gli spaccò il cranio, gli empiè gli occhi di sangue. Egli aperse le braccia, diede del