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si rifugiassero a D..., per campare dai giacobini; s’era rassegnata ad aspettare, e a dar retta alle consolazioni di donna Placidia. Ma passato il giorno, passata la notte, aspetta e sospira, Mattia non fu più visto tornare: spuntò il sole di quel mattino, e lo sposo anch’esso non si facendo rivedere; Bianca si lanciò al balcone come per buttarsi giù disperata; e vide i due eserciti occupar la campagna, ponendosi lenti di fronte. Capì.... accusò il padre, il frate, sè stessa tutti, salvo che l’Alemanno; e dal sentirsi sola, pigliò la forza di tenersi ritta, finchè la sua sciagura fosse compiuta. Rimasta a quel balcone, non tolse più l’occhio dalla cavalleria Alemanna, che tutto il giorno volteggiò di su di giù, di qua di là, per i campi; e verso sera la vide salire un dolce pendìo, e porsi sul lembo della pianura, che s’allargava dalla parte donde venivano i Francesi. Le migliaia d’uomini azzuffatti in ogni parte, erano nulla per lei: sapeva che il marito conduceva quella cavalleria, e non cercava che lui in mezzo a quel nugolo di cavalli, avvolti a tratti nel fumo della battaglia, che il vento soffiava loro addosso. I pennoncelli delle lance tremolavano come fossero drappellati a festa sul capo dei cavalieri, e parevano esprimere i moti dei loro cuori, spazientiti del troppo indugio a rompere nella mischia.

«Eccolo — pensava — egli è laggiù.... e si direbbe che non aspetti altro che il segno, per correre a farsi uccidere, come se io non fossi più viva.... Io...! ma che gli importa di me? Non m’ha più cercata da ieri...! La gloria.... la gloria egli vuole; e che io triboli pure!.... Ahimè!... padre Anacleto, dove m’ha condotta! E se quell’altro fosse davvero nel campo di là...? se s’incontrassero? Oh venisse notte; benedetto sole va sotto, va sotto...! ave Maria...!»

A un tratto, e mentre appunto cadeva il sole, essa vide partirsi di lontano, e come turbine venir cacciandosi innanzi la polvere, una squadra di cavalieri Francesi; e quelli condotti da suo marito, calar le lance, curvarsi sul collo ai