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spalle qualche arma, veduta con certo occhio che loro pareva d’aver nella nuca. A un tratto Giuliano si fermò e disse:
«Chi sa dirmi che cosa fosse venuto a far qui quel Mattia che fu fucilato?
«Era venuto per me..., — cominciò il signor Fedele.
«Anzi per me; — interruppe il padre Anacleto — mi portò una lettera...
«Una lettera che parlava di me —» protestò il signor Fedele, subito mordendosi la lingua per l’imprudenza che stava per commettere.
«E per avventura, disse nulla di mia madre...? — incalzò Giuliano, troncando quella brutta gara.
«Oh..... sua madre la vedemmo noi stamane, che veniva a fare una scarrozzata verso C... — rispose il frate facendo la voce rispettosa.
«Grazie! — disse Giuliano; e con quelle due consolazioni di sapere che sua madre stava bene, e che Mattia non era venuto a morire al convento mandato da lei; dava di volta per piantare quei due. Ma allora avvenne cosa che gli fece alzare gli orecchi subitamente.
I colpi di moschetto da cui erano stati uccisi Mattia e gli altri due miseri, avevano messo in sospetto una grossa avvisaglia d’Alemanni, che velettavano i monti di là del convento verso D..., ed erano corsi a quel tetro richiamo. Buon pei Francesi, che avevano posto assai innanzi le loro scolte, le quali diedero voce del nemico vicino: perchè appunto in quella che Giuliano era lì per allontanarsi dal frate e dal signor Fedele, che quasi gli erano cascati ai piedi dallo stupore; le schioppettate incominciarono, le fiamme si levarono alte sopra il convento cui i Francesi avevano appiccato il fuoco, e non si udirono più che grida d’Alemanni accorrenti, grida di Francesi che si ritiravano; voci di poveracci che si chiamavano tra loro fuggendo dal chiostro; e dai monti vicini, urli di villani, e persino qualche suono di nicchio marino, ma rado e restio. Parte degli Ale-