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n’è così poca, che per averne noi dobbiamo toglierne agli altri. Mi spiacque che Bianca abbia sposato uno non dei nostri luoghi, sì...! ma poi..., più di lei ci ha colpa il Padre Anacleto.... che gli ha ingannati ambedue!
«O zia, — sclamò sospirando l’Alemanno — proprio non le spiaceva che io sposassi Bianca per altro pensiero?
«Pensiero...! — rispose la cieca, che alla maniera con cui veniva interrogata da lui, non avrebbe nè mentito nè taciuto per nulla al mondo: — V’era anche questo, che Bianca si voleva bene con un giovinetto quaggiù della nostra vallata; e mi pareva che sposando uno, quando il suo cuore era già d’un altro, potesse andare incontro a qualche mal passo....
«Oh! no.... no.... — proruppe l’Alemanno — mal passo per cagion mia mai! Ma quel giovane era degno di lei?
«Se degno!... Era del primo casato di D....
«Proprio di D....?»
Queste parole furono dette in guisa, che damigella Maria ne rimase tutta rimescolata; e presa la mano dello sposo di Bianca, parve che non potendo leggergli negli occhi, volesse sentire al tatto, indovinare al respiro, che cosa ei pensasse.
«E lei — disse poi tremando — lei perchè m’ha colta alla sprovveduta...? Appunto...! quel giovane era di D.... e Bianca è a D...; che fu, mio Dio, che fu? Per carità badi, essi non s’avevano mai parlato, glie lo dico io....
«Le credo....
«Mai.... non saprei mentirle, non faccia a Bianca niun male!
«Un soldato non fa male a una donna mai...! — rispose l’Alemanno; — eppoi il torto fu mio... e basta!»
Ciò detto si levò e partì, lasciando la povera donna che non sapendo che farsi per rattenerlo, o piangere o pregare; sperò che si sarebbe fermato in sala dal signor Fedele. Ma egli attraversato l’andito, vi si fermò tanto da stringere