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col pievano, detto e ridetto dei Francesi e di Giuliano da averne secca la gola; finì promettendo che non si sarebbe più scostato dal presbiterio, e se ne andò diffilato verso la sua catapecchia. Ponendo il piede sulla soglia si volse addietro, allo scalpito d’un cavallo; e vide l’Alemanno partire spronando per una via dietro la chiesa, senza dare uno sguardo a Bianca che si era affacciata al balcone, forse per supplicarlo con un ultimo atto. A lui quell’andata non faceva nè caldo nè freddo, ma non potè stare senza consolarsi per questo, che grandi o piccini, tra marito e moglie tutti avevano i loro guai. E pensava alla gran briccona che era la sua, la quale di certo aveva saputo del suo ritorno, e non si era mossa ad incontrarlo, anzi teneva l’uscio accostato contro il costume. Stava essa al fuoco cuocendo un po’ di polenta, e appena Mattia ebbe aperta la porta e messo il piede sulla soglia, la megera si volse strillando:

«Chiudete codest’uscio, che il vento mi porta via la fiamma di sotto la pentola...!

«O moglie — diss’egli sempre ritto in sulla soglia — e non sai dirmi altro?

«Io dico che potevate stare dove siete stato sinora!

«E un po’ di polenta non me la darai?

«Mangereste il bene di sette chiese voi!

«Ah! — urlò Mattia alzando le mani, e correndo per darle le pugna nel capo: ma si rattenne, non per paura del materello che la moglie gli misurò fumante sulla gota; bensì pel ricordo che gli venne in quel punto di aver visto un soldato Francese, vituperato più che alla berlina, per uno schiaffo dato a una donna. Si rattenne, e cavando di saccoccia le monete d’oro messe in serbo quei mesi:

«Vedi — le disse — vedi il bene delle mie sette chiese quant’è? E ne avrei di più molto, ma il meglio l’ho perduto nell’ottava chiesa, che è quella dove il diavolo mi ti ha condotta sposa!

«Oh il mio Mattia! — sclamò la donna a quella vista