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ad uno rialto; e chi mandava baci alla campana del convento, che dindonava rabbiosa anch’essa; chi spiegava al vicino la faccenda com’era, chi più voglioso di andare cominciava a spazientarsi; quando venne oltre sul rialto il guardiano, uomo venerabile per lunga barba, e per la bella salute, che ad onta dei molti anni vissuti gli splendeva sulle guance.

Egli fece far silenzio alla moltitudine, la quale fu così pronta a star zitta, che si sarebbe inteso una mosca a volare. Allora trasse dalla manica un foglio, e vi lesse ad alta voce come predicando. Era il bando del Re, quel bando che ho menzionato più su, e che comandava ai sudditi di tenersi pronti al primo squillo di campana.

«Lo squillo di campana è dato, — sclamò il guardiano quand’ebbe letto — è dato qui, a C...., a D...., per tutto in questa valle e nell’altre! Armiamoci e andate, o popoli, che Dio v’accompagni a sterminare quei giacobini maledetti, i quali vogliono discendere fra voi, a vuotarsi i granai, a contaminarvi le donne, a porre le mani nel sangue dei vostri sacerdoti! Volgetevi da quella banda: (tutti si volsero a guardare i monti di San Giacomo e del Settapani, che si vedevano assai bene, ammantati dal verde primaverile) vedete lassù? Ciò che ora è verde diverrà rosso come sangue; e dove oggi nascono i fiori passeranno i demoni, e ne verrà un odore d’inferno da rimanerne affogati....! popoli all’armi....! ecco lassù il Signore che ci fa segno d’essere con noi!»

I poveracci non videro il Signore, ma credettero nel frate che l’aveva visto per essi. E «andiamo, andiamo! — cominciarono a urlare — Dio è con noi! Viva Dio! Morte ai Francesi! Viva noi! Viva il Re! Il primo giacobino che mi dà tra’ piedi lo strozzo, fosse mio fratello! Lo mangio, fosse mio padre! Morte ai giacobini!....»

Fra questo tempestare di viva e di morte, si fece udire una voce su tutte gridar chiaramente. «E chi ci condurrà alla battaglia?»

E un’altra voce rispose: «i nobili, i signori! Passe-