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Bianca diede un grido, il padre incalzava ghignando.

«Se domani, udiste dire da qualche feminetta di quelle che passano per la via: «hanno ammazzato il tale.... Oh! no no..., non temete, per ora non lo farei....; ho bisogno di tranquillità.... E la troveremo la tranquillità; stassera partiremo...., andiamo alla villa; voi non ve ne accorgete, ma siete ammalata....; se foste sana dovreste domani essere qui a parlare col barone, e sareste tale da guastarmi ogni cosa....; alcuni giorni di malattia, e do’ sesto al vostro cervello, e all’altre faccende; e fra tre o quattro settimane si faranno le nozze. Vedete? il sole va sotto...., fra un’ora s’andrà....»

Spinse l’uscio, e vedendo damigella Maria e Margherita, che non s’erano potuto staccare di là dalla tema che egli percotesse Bianca; «anche voi, — proseguì — anche voi cognata, e tu pure pupattola mia, tutti alla villa, a godersi la primavera! Oh le buone donne, che io ho in casa...! Vedete, Bianca? Pregano Dio che vi tocchi il cuore, e vi renda il senno. Pregate, preghiamo....» E se n’andò.

La cieca e Margherita, tremavano strette l’una all’altra come due pellegrine, colte tra via da temporale furioso; nè osarono dirgli, parola. Ma come furono sole con Bianca, la abbracciarono ambedue con gran passione; poi Maria con voce tremebonda come chiedesse la carità le disse: «ed ora, che faremo?

«Anderemo alla villa» rispose Bianca.

«Ma tu.... tu.... come ti salverai? come faremo noi ad aiutarti? oh colui, quell’Alemanno chi l’ha mandato per nostra sciagura?

«Oh! — sclamò la fanciulla, con volto impresso di mestizia e di fede: — la Provvidenza — ha salvato fanciulle smarrite in mezzo alle selve, e in mano ai masnadieri, e abbandonerebbe me....?»

In pochi momenti, il dolore le aveva fatto pigliare tanto vantaggio sugli animi di quelle due dolci creature, che nel dire parve ad esse una santa. E l’ora passò sì