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― Meschine !

E prese tanta confidenza a discorrere, che dovei pregarla di lasciarmi solo. Stava per gettarmi sul giaciglio, quando intesi un cinguettio sommesso. Corsi alla porta, curioso di vedere la giovinetta. Era una fanciulla sbocciata appena.

― In quella camera io non ci dormo più ! diceva risoluta a sua madre. Allora io pigliai lo schioppo e la sacca, e me ne venni via senza dir nulla.

Mezzo nudo e mezzo coperto di pelli come un selvaggio, smunto, colla fame nelle guance e colla passione negli occhi, il povero giovinetto ci moriva addosso di voglia stando a guardarci schierati fuori del sobborgo.

— Come ti chiami?

— Ciccio.

— Che cosa fai qui?

— Sono venuto con voi dalla Piana dei Greci.

— E dove vai?

— Con voi.

— Così scalzo e malandato?

Si mise a sedere e non rispose. Gli trovammo da coprirsi e da calzarsi, e così rifatto lo pigliammo con noi. Allora, allegro che parve un altro, avrebbe