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menando l’Intendenza, le carte e il tesoro militare, a quel che intesi un trentamila franchi. Ma in quella carrozza ve n’hanno due dei tesori; il cuore di Acerbi e l’intelletto di Ippolito Nievo. Nievo è un poeta veneto, che a ventott’anni ha scritto romanzi, ballate, tragedie. Sarà il poeta soldato della nostra impresa. Lo vidi rannicchiato in fondo alla carrozza, profilo tagliente, occhio soave, gli sfolgora l’ingegno in fronte: di persona dev’essere prestante. Un bel soldato.

E là cinque grandi botti di vino, e sigari a ceste, e un monte di ferraioli, mandati da non so che Municipio, per coprirci e scaldarci. Carità!

20 maggio. Passo di Renna.

Cadde acqua tutta la notte. Raccolti attorno a un gran fuoco, ci riparavamo alla meglio, ascoltando i racconti dei Siciliani, su questo luogo di mala fama. Un ammazzatoio. Chi arriva ad uno degli imbocchi del passo di Renna, prima di avventurarvisi si segni e pensi mesto a casa sua. La testa d’un masnadiero potrebbe apparire tra qualcuna di queste rocce irte, e tra le foglie dei fichi d’India balenare spianata una carabina. Sovente i