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bontà. C’è tutto. Ma cosa vanno a fare? Chi dice che a incontrar Vittorio Emanuele, chi che a sedar una rivolta. A me par gente che va nel buio.

14 d’ottobre.

Ora sono proprio contento. Ho veduto l’uomo che per la semplice vita è forse ancor più intero di Garibaldi. Faccia quasi giovanile a settant’anni, persona quadrata che nè fatiche, nè stenti, nè rovine d’ogni sorta non poterono fiaccare: berretto, soprabito, calzoni, tutto nero e assai vecchio, nulla di soldatesco. Ecco il general Avezzana. Tale fu forse il Vicario di Wakefield. È di quella tribù d’uomini che vanno avanti, con lo sguardo sempre fisso in certi punti lontani, che il mondo non vedrà mai. Eppure per essi quell’ideale lassù lassù, è realtà di vita interiore. Quanto all’esteriore e presente, sono come il Figlio dell’uomo che non sapeva dove posar il capo per dormire. Da mangiare n’avranno domani anch’essi, poichè n’hanno gli uccelli dell’aria. Per oggi basta fare il bene. E così ogni giorno. Sui laghi di Galilea, quando vi fiorivano le parabole di Gesù, gli uomini dovevano essere tutti come Avezzana. Vederlo con qual noncuranza cinge quella spada d’onore che gli fu data, chi sa per qual gloria delle tante sue d’America! Dicono