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continuando come uno che dà un addio a gente morta, disse:

— Andate, inginocchiatevi davanti al vostro Comandante, pregando di darvi uno schioppo, e al primo incontro morite!

Nel convento di Santa Lucia. 9 d’ottobre.

A Napoli? C’è troppa gente che briga. Non andare a farti levar la poesia; sta qui, filibustiere; per noi son buone queste celle di frati; cosa vuoi di più?

Io do molto retta al capitano Piccinini, sebbene abbia soltanto otto o nove anni più di me: anzi gli sto sotto come se fosse il gran Nicolò in persona. Ieri l’altro lo trovai sotto

quell’ulivo, allegro e raggiante tanto, che mi parve d’indovinare la visione che aveva dinanzi agli occhi. Egli leggeva una lettera a mezza voce, e appena mi vide mi venne incontro dicendo: — Le mie montagne ridono, mio padre le riempie della sua gioia. Sa che suo figliuolo Daniele è capitano!

E allora la voce gli si fece soavissima, e negli occhi lucenti gli si disfecero due lacrime. Poi mi abbracciò. E contro quel petto mi sentii come un’ombra. Che respiro largo e che colpi di cuore! Per essere puri e prodi come lui, bisognerebbe avere