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So che il Generale è stato da Bixio, qua oltre, nella gola di Maddaloni: so che si son detti delle parole solenni e che Bixio sentì Leonida in sè. «Fin che sarò vivo, nessuno passerà!». Lo disse, e sarà Vangelo.
1° ottobre, 3 antimeridiane.
Che malinconia dopo il primo sussulto del cuore! Un galoppo, una Guida: Colonnello Bassini! Colonnello Cossovich! E poi le trombe. Come è rauca quella della guardia, e di malaugurio! Ma questa che si mette a suonar la sveglia nel nostro cortile, con trilli di allodola montanina, questa è di Viscovo, e sveglierebbe i morti. Egli sa mettere l’anima sua nel suo strumento, e quando l’ha imboccato, egli non c’è più, se ne va tutto in note. Pare che dica: Morire, morir così! Povero trovatello, raccolto da noi sulla gran via della patria, non so in qual punto della Sicilia, venne con quell’ombra di corpicciuolo a sedici anni; ma cosa, cosa venne cercando? Più che la morte no. Tale dove essere nel pensiero di Virgilio Miseno l’eolide, di cui niuno fu più potente a spingere colla tromba i prodi.
1° ottobre. Caserta. Nella piazza del Palazzo Reale.
Eccoci qui di riserva, quasi tutta la Divisione Türr. La battaglia infuria, su d’una tratta, che a