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Bravissimo e mite il generale Türr! Non si crederebbe a mirare quella sua faccia fiera. Egli a soffocare le reazioni, poco o punto sangue. Non ne versò in Avellino, non in Ariano, dove fu quasi solo e mise la pace. Ieri l’altro spacciò il maggior Cattabene a Marcianise, grosso borgo poco lontano di qui, dov’era scoppiata la reazione al vecchio grido borbonico di Viva Maria! — Cattabene è tornato, dopo aver quetato tutto, con due soli morti di quattordici che n’aveva condannati. «Ma vogliamo tutti morti, anche gli altri dodici!» grida la gente di Marcianise, e viene una deputazione a domandar a Türr questa grazia. No, no, dice Türr, perdóno, oblìo, concordia: noi non siamo qui per le vostre piccole vendette.
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16 settembre.
Non venisse a saperlo nemmeno l’aria! Garibaldi parte per la Sicilia, chi sa che cosa avviene colà? Ma chi sa cosa potrebbe accadere qui, se i borbonici di Capua venissero a sapere ch’egli non c’è?
20 settembre.
Ieri grande dimostrazione contro Capua, dicono per dar agio ad altri nostri di prendere Caiazzo