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noi, tutta la guerra, perchè dicono che da lui sarà chiamata la compagnia di quei dugencinquanta francesi, venuti a portarci il fiore del loro coraggio.

26 d’agosto.

A segno di stella.

Il campo era così. Giù nelle bassure, e sulla riva del mare la brigata del general Briganti; su in alto come spettatori sulle gradinate d’un teatro antico, i nostri. Ma se i Napoletani non si arrenderanno, tutta quella nostra gente rovinerà loro addosso e li affogherà nel mare. Si aspetta; è notte, Garibaldi li vuole prima dell’alba; e agli avamposti.

— Tenente, avete orologio?

— Generale, no.

— Non fa nulla! Coricatevi qui, così: guardate quella stella, quella più lucente, là: e guardate anche quell’albero. Quando la punta di esso vi nasconderà la stella, saranno le due. Allora su, e all’armi!

Così, con la semplicità d’un Re pastore, con l’eleganza d’un eroe Senofonteo, meglio ancora! così come egli stesso nelle foreste vergini Riograndesi de’ suoi giovani anni, Garibaldi diede l’ora a segno di stella.

Ma d’assalto non ce ne fu bisogno. Dicono che il general Briganti si vide col Dittatore, e che