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quieta la gente dell’Etna. Se no, ecco quello che ha scritto: «Con noi poche parole; o voi restate tranquilli, o noi, in nome della giustizia e della patria nostra, vi struggiamo come nemici dell’umanità».

Vive chi ricorda d’una sommossa avvenuta per quei paesi lassù, sono quarant’anni. Un generale Costa v’andò con tremila soldati e quattro cannoni, ma dovè dare di volta senza aver fatto nulla.

E sul finire del secolo passato, il titolo di duca di Bronte, fu dato a Nelson. Bixio che titolo gli daremo? Non questo che fu di chi strozzò Caracciolo!

Messina, 18 agosto.

Il Dittatore non è più a Torre del Faro, nè a Messina, nè in Sicilia: si sente da tutti come qualcosa che sia venuto meno nell’aria, nella natura, in noi: ma nessuno osa dire nè chiedere che sia stato di lui. Pare che ognuno temerebbe di sentirselo galoppare addosso gridando: «Tu che vuoi sapere?»,

Intanto s’odono dei discorsi cozzanti come sciabole. C’entra l’Imperatore di Francia, c’entra Vittorio Emanuele, e una lettera che si dice egli abbia scritta al Dittatore, per intimargli di astenersi d’ora in poi da qualunque passo contro il re di Napoli.