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Desinammo in quattro, nè allegri nè mesti, e restammo a tavola pensando ognuno lontano, secondo il proprio cuore. Tacevamo. A un tratto il dottor Bandini, che m’era di faccia, si levò ritto, cogli occhi nella parete sopra di me. V’era un ritratto. Pisacane! Io lessi alto una strofa stampata a piè dell’immagine di quel precursore, una delle strofe della Spigolatrice di Sapri. Al ritornello, il dottor Bandini mi fu sopra colla sua voce potente e lesse lui:
Tornò il silenzio di prima. Ed, io pensai alla notte che si fece sulle due Sicilie, dopo l’eccidio di Sapri. Oh! allora, come deve essere parsa fuori di ogni speranza una ripresa d’armi, a quella povera gente laggiù. Ai profughi si affacciò il sepolcro in terra straniera, e il regno fu tutto un carcere.