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zando. « Che è stato ?» E Stoppani : « Sapevo che i dragoni del papa han cavalli bellissimi ; il padrone di questo, se non è morto, agonizza laggiù». Tre o quattro corsero a cercare il morente, ma non trovarono che macchie di sangue. Forse il dragone si era trascinato via da sè, o i compagni suoi erano venuti a salvarlo. Ma l'indomani piombarono di sorpresa, uno squadrone, sui nostri, che colti per le vie di Grotte combatterono gagliardamente. Si liberarono, ma c'è del fosco. Quel Zambianchi....! E sì che aveva dei giovani del più alto merito, Guerzoni, Leardi, Soncini, Bandini, Fochi, Ferrari, Ughi, Pittaluga, tutti ! Chi ne sa ? Arrivarono poi i Granatieri di Vittorio Emanuele, che fecero pri- gioniera la compagnia. Questi giovani furono condotti a Genova, dove tornarono a imbarcarsi con Clemente Corte ; ma colti in mare dalle navi borboniche, stettero un mese a Gaeta ; da dove liberati dovevano salpare, non per Sicilia, ma per Genova, lunga Odissea. Eppure non si stancarono. Ostinati a venire, qua o là ci hanno raggiunti tutti !
Dov’è, che cosa è Milazzo? Sono corso a vedere la carta; eccolo tra Cefalù e il Faro, una lingua sottile, che si inoltra e par che guizzi nel mare.
D’oggi in là quel po’ di terra scura, col castello di cui sento parlare, non mi verrà mai vista con la