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Paternò, 14 luglio.
Da Adernò a Paternò, una camminata in faccia all’Etna, che da Santa Caterina non si è più perso di vista. Per la falda che par si rigonfi infinita, trionfano boschi di verde cupo, dai quali si libera e si lancia il gran monte, brullo fino alla cima, bianco di neve, alto che il fumo del cratere vi galla sopra accidioso, come se non potesse salir di più. Dorme il gigante che conta gli anni dalle sue furie e dai popoli che ha disfatti. Sono tanti e che storie! Eppure spesseggiano nelle macchie i villaggi, lasciando indovinare da lungi la gente felice che deve abitarli.