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nome di Garibaldi, che da Marsala intesi storpiato in mille guise, esse lo mutavano in quel di Sini- baldo, che fu il padre di Santa Rosalia, vissuta nel romitaggio su monte Pellegrino. Chi sa che nelle fantasie di quelle ingenue che parevano i gruppi d'angeli messi dai nostri pittori tra le nuvole d'oro a portare Maria Vergine in cielo, chi sa che Garibaldi non sia creduto il Re, padre della Santa, resuscitato ? Tutto può passare per vero in quest' isola di fantasiosi. A Palermo una signora mi domandava, ma di fede, se avessi mai visto l'angelo che coll' ali para le schioppettate a Garibaldi. Risposi : non lo vidi. Volevo rispondere : lo veggo, lo bacierei in questo momento. Ma fu galanteria che non mi potè venir detta, perchè in quella domanda c'era tanta devozione, quella signora era tant' alta d'animo ! Le vecchie suore facevano le viste di voler tirar via dalle finestre le giovinette bianche, ma si deliziavano anch'esse a guardarci là sotto, baldi, polverosi e belli. Oh la vita, quanti dolci desiri ! E mi guizzò un pensiero. In ogni borgo un con- vento di donne e uno di maschi. Sotto questo cielo d'ardori inebrianti ; all'ombra secolare di questi edifici antichi come la fede, che danno un senso di cose senza principio e senza fine ; in mezzo alla fioritura voluttuosa dei giardini, dove gli alberi si spandono, s'intrecciano, travagliati