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coteste tenebre e vivi ! Essa avvicinò la faccia alla grata ; io baciai, baciammo quel ferro freddo e bevvi l' alito suo. E me ne venni via fantasticando una camicia rossa e dei veli bianchi, nel polverio di una marcia, al gran sole, e l' ignoto : ed essa intanto è là dentro, dove domani e dopo e poi m' aspetterà...

Patriotti patriotti Vogliam vincere o morir,... Foco sopra foco... e canti e suoni e febbre, ricchi e poveri, tutti in processione a Castellamare, per buttar giù le mu- raglie chi con pali di ferro ciclopici, e chi con un martellino a polverizzare un pezzetto di calcinaccio, come le signore della più fina nobiltà. Durammo giorni e notti ; ora il castello è là smantellato. Giace come un gigante di poema eroicomico, lasciato supino, squarciato nel ventre, ai cani che passano, Fiutano, fanno l'attaccio e via...

Ma quel Giusti astigiano che capo ameno ! È venuto dentro che si dormiva su questo caldo del mezzodi, e, con quella sua faccia di mascherone,