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nel momento della bandiera. In Palermo, nel secondo giorno del bombardamento, lo vidi appoggiato a uno stipite d’un gran portone del palazzo Serra di Falco in Piazza Pretoria, forse là pronto pel Generale, perchè nel portico scalpitava il suo cavallo sellato. — Quella era la faccia di Calatafimi. Mentre che io passai, egli parlava tra sè. E mi parve che guardasse ora il palazzo dov’era il Dittatore, ora il convento di Santa Caterina lì allato, che ardeva dal tetto e vi cadevano le bombe. Forse pensava come avrebbe potuto salvare Garibaldi, se uno di quei mostri fosse piombato pochi passi più oltre...
Palermo, 17 giugno.
Ci sono andato ogni giorno dalla monacella divina, chiusa in quella tomba della Pietà ; ed essa sempre con la sua melodia di voce : « Quando ritor- nerete ?» La vecchia monaca che stava a badarci, ha indovinato da un pezzo che io non sono parente della giovine professa, ma taceva e pareva godesse di noi. Oggi non le dissi addio, eppure c'era andato apposta. Povera suor *** ! Dovè avermi indovinato negli occhi la partenza, perchè mi guardava in modo che io mi sentii nelle braccia la rabbia di agguantar le sbarre dell' inferriata · e a squassi schiantarle, per dire a quell' anima : Vieni via da