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Il colonnello Carini ha parlato alla compagnia. Ha detto che domani l’alba sarà gloriosa, ma ci raccomandò di non romperci se saremo caricati dalla cavalleria. Intanto tutte le altre compagnie erano raccolte a circolo, intorno ai loro capitani. Si sciolsero rallegrandosi con alte grida.
Di qui al campo delle squadre, che è più innanzi, un andirivieni di cavalieri continuo. Si dice che i siciliani hanno chiesto d’essere fatti marciare i primi.
31 maggio. Palermo. Nel Convento di San Nicola.
Tre giorni durò la bufera infernale, che scatenammo sopra Palermo; più di tre giorni! Chi non fu nella lotta deve essersi sentito al punto di venir pazzo. E noi eravamo partiti da Gibilrossa allegri, come ci fossimo incamminati a portar qui una festa!
Ho riveduto, da Porta Sant’Antonino, la montagna da cui scendemmo la sera del 26: e a un dipresso seppi dire il punto dove sostammo, per aspettare la notte. Fu un’attesa solenne. L’allegrezza si era mutata in raccoglimento; pareva che sopra di noi soffiasse uno spirito dall’infinito. Io mi era coricato tra due rocce calde ancora della grande arsura del giorno; e mi sentiva nelle membra un tepore così dolce, che, stando in quella specie di bara, colla faccia rivolta là dove il sole se n’era