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A PROPOSITO DEI SONETTI DI CESARE PASCARELLA 5

Va’, portaghe piena la conca de rame
          De semole; non creder tel perdona;
          Tu non dezuni miga fina a nona;
          Fara’ puo’ [farai poi] neto tutto quel leame [letame].

Si volge quindi alla sua Lucrezia, e grida anche lei: già, si sa, le ragazze non pensano che a lisciarsi e a fare all’amore; ma quella figliuola è impertinente parecchio, e risponde male. Siamo così dinanzi a una scenetta del Goldoni, anche pel dialetto:


E ti, Lucrezia, non te dar pensier
      De niente; pur che staghi a vaghizar,
      Quest’è ’l to ben e ogni to lavorier.