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Noi vediamo così come l’opera d’arte sia la diretta emanazione dell’ambiente sociale e politico, nella cui fucina l’artista ha temprato il suo carattere, plasmato il suo pensiero, subendo tutte le influenze, per quanto cercasse di isolarsi dal mondo e chiudersi nel suo lavoro, come fece Michelangiolo.
L’Ancona rappresentante la Madonna in trono di Giovanni da Milano offre i caratteri già ricordati della Scuola di Giotto ed è interessante per l’epoca che rappresenta.
A Gaetano Guasti1 dobbiamo alcune notizie interessanti su questo pittore primitivo, scolaro di Taddeo Gaddi. La tavola è divisa in cinque scompartimenti e ha uua predella con due gradini. Nello scompartimento centrale si legge la firma del maestro Ego . Iohanes . de Mediolano . pinxi . hoc . opus. Fra i santi rappresentati vediamo S. Caterina di Alessandria, S. Bartolomeo, S. Bernardo e S. Barnaba uno dei protettori degli spedali di Prato nella Chiesa del quale si trovava in antico l’Ancona; e infatti da una scritta si legge che frate Francesco rettore dello spedale della Misericordia fu l’ordinatore della tavola.2