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Inghirami; nel 1457 dipinse la danza di Salomè, non prima del 1460 la morte di Santo Stefano che è la sintesi mirabile delle sue qualità di colorista e disegnatore. Lo Strutt rileva anche la collaborazione del suo aiuto Fra Diamante non solo negli affreschi, ma anche nelle tavole d’altare esistenti nella Galleria municipale.
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Ma altri eminenti artisti si sono dati convegno in questo Duomo; dalle pitture della Cappella della Cintola cominciata nel 1365 e finita nel 1395, chiusa da una splendida cancellata di bronzo eseguita nel 1444 dall’orafo fiorentino Bruno di Ser Lapo, noi gustiamo la semplicità di quel primitivo che tanto si ammira nel coro di S. Croce a Firenze.
Questi affreschi del Gaddi sono tenuti malamente e la polvere e la poca luce rendono difficile l’interpretazione di alcuni soggetti, che pur sono importanti anche come documento storico. Il Baldanzi ci racconta come Michele dei Dagomari, giovane pratese, facesse parte di una spedizione mandata in Terra Santa nel 1096 dal comune di Prato e che trattenuto colà per affari di commercio vi si ammogliasse. I parenti della moglie come dono di nozze, le dettero il Sacro Cingolo di Maria Vergine.