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antecessore l’acuto spirito scientifico ed il culto appassionato per le opere d’arte, dalla casa paterna aveva ereditato la predilezione per l’antichità classica e a Roma raccoglieva codici per la famosa libreria di Firenze. A lui si deve il merito non piccolo, che fra Filippo Lippi seguitasse e compisse gli affreschi interrotti nel coro della chiesa. Tutta la parete a sinistra fu probabilmente ordinata dal Medici ed infatti nella pittura inferiore che rappresenta i funerali di S. Stefano, vediamo il ritratto di messer Carlo, magnifico nel succoso colorito, potente nel disegno.
Egli si trova nel gruppo di destra, pingue nella corporatura, con espressione triste e pensierosa nella fissità dello sguardo.
La sua fisonomia, come osserva giustamente il Cavalcasene ricorda il ritratto di Leone X di Raffaello nella Galleria Pitti. Porta in testa un berretto rosso che dà un risalto luminoso alla faccia larga e solida; un lungo mantello avvolge la persona e è in parte sollevato e tenuto dalle mani posate sul ventre.
Il Burckhardt nel suo Cicerone1 sembra rim-
- ↑ Le Cicerone Guide de l’arte moderne en Italie par J. Burckhardt traduit par Auguste Gèrard sur la cinquième èdition, revue et completée par le Dr. Wilhelm Bode. Seconde partie — Art moderne Paris. Firmin-Didot et C.