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Queste figure gentili e delicate, dalle carni trasparenti nei chiari e vellutate nelle mezze tinte, saranno poi dal figlio Filippino idealizzate come la più poetica visione della grazia e della sentimentalità femminile.

Il pittore sembra rievocare le sembianze della donna amata, con tutto il fuoco della sua passione, che ora tempera ed ora ravviva; ma se nelle sacre rappresentazioni, per le esigenze del soggetto, frenava questo suo romanticismo pittorico, quando si trattava di un soggetto mondano, come Salomè danzante davanti al padre Erode, tutto il suo carattere erompeva con foga, e con una maravigliosa versalità creatrice.

La capigliatura che è una delle principali decorazioni al volto muliebre, Fra Filippo l’acconcerà in modi diversi, ottenendo nella massa la morbidezza, la finezza nel dettaglio.

Erodiade porta in testa un diadema di pietre preziose, di sotto al quale escono i riccioli in capricciose volute ricadendo sul collo, la cui linea ad arco si arrotonda nel chiaroscuro; mentre i capelli di Salomè sono ancora più mossi e ondulati e si annodano sul capo in una semplice crocchia.

Questa Danza di Salomè, nella storia di San Giovanni Battista a destra entrando nel coro, ed i Funerali di Santo Stefano a sinistra,