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70 lirici marinisti

XIV

L’ABITO SACRO

quando l’autore ebbe dal suo signore un beneficio ecclesiastico

     Armato il fianco, or non sei piú di Marte,
come sembravi, intrepido seguace;
ma, il guerriero desio posto in disparte,
sembri in vesta sacrata angel di pace.
     O pur son l’armi tue divote carte,
onde giá fatto umilemente audace,
pugni per gir vittorïoso a parte
del bel, che sempre sazia e sempre piace.
     Arda pur nel tuo sen sí bel desio:
giá t’ha ’l sentier per le vittorie aperto
l’augusta man del tuo signore e mio;
     e ’l nero manto, in cui rivolgi il fianco,
è l’ombra del favore onde coperto
vai da l’insidie altrui sicuro e franco.

XV

LA MADDALENA

     Venite a rimirar la gloria vostra,
o giá di Maddalena accesi amanti;
venite a rimirar come i sembianti,
con novello artificio, ella s’inostra.
     Oh d’eccelsa beltá leggiadra mostra!
cangia le ricche vesti in rozzi manti,
il riso insidïoso in tristi pianti,
i superbi palagi in umil chiostra.
     Quel biondo crin, ch’in dolci nodi accolto
fregiò di perle, or fra le brine e ’l gelo
sovra gli omeri porta ispido, incólto.
     E cosí, armata di verace zelo,
serena il core e nubilosa il volto,
se giá l’alme rapia, rapisce il cielo.