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CLAUDIO ACHILLINI
I
LA DIPARTITA
Ecco vicine, o bella tigre, l’ore
che tu de gli occhi mi nasconda i rai.
Ah, che l’anima mia non senti mai,
meglio che dal partir, le tue dimore!
Fuggimi pur con sempiterno errore:
sotto straniero ciel, dovunque, sai
che, quanto piú peregrinando vai,
cittadina ti sento in mezzo al core.
Ma potess’io seguir, solingo errante,
o sia per valli o sia per monti o sassi,
l’orme del tuo bel piè leggiadre e sante;
ch’andrei lá, dove spiri e dove passi,
con la bocca e col cor, devoto amante,
baciando l’aria ed adorando i passi.