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federico meninni 493

     Gusta appena di Faso
l’ambito augel, che nauseante il rende
antipatia di congiurati umori;
da cruda sete invaso,
che d’incendio vorace il sen gli accende,
brama d’un fonte i gelidi liquori;
e fra notturni errori,
quand’altri le pupille aprir non ponno,
vien co’ fantasmi a funestarlo il sonno.
     Cosí languia, quand’ecco
le memorie erudite, espresse in fogli,
con occhio immoto a contemplar s’accinse.
Dal petto arido e secco
gli occulti, inconsolabili cordogli
tosto a fuggir con quelle note astrinse.
In mar d’inchiostri estinse
gli ardori esorbitanti, e gli diè scampo
sol di bella virtú sereno un lampo.