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ciro di pers | 367 |
VIII
LA LOTTA COL TEMPO
Mentre vuoi riparar del tempo il danno,
il tempo, o Lidia, inutilmente spendi;
quell’ore stesse ch’a lisciarti attendi
per giovane parer, vecchia ti fanno.
I mentiti color forza non hanno
di destar, di nutrir d’amor gl’incendi;
cedi, cedi pur vinta e l'arme rendi,
ché ’nvan contrasti al volator tiranno.
Cosí cadendo va bellezza umana,
e per riparo ogni sostegno è frale
e per ristoro ogni fatica è vana.
Ah, che l’impiastro tuo punto non vale
per le piaghe del tempo, e sol risana
le piaghe in me de l’amoroso strale.
IX
SULLO STESSO ARGOMENTO
Oblia la fronte, o Lidia, i suoi candori,
disimparan le guance il lor vermiglio,
e qual ombra aduggiò la rosa e ’l giglio?
e chi dal volto tuo sbandí gli Amori?
Al tuo leggiadro april fura i tesori
del tempo involator l’ingordo artiglio,
ed allo specchio invan chiedi consiglio
di ravvivar gl’inariditi fiori.
Non può far d’aurei fregi il manto adorno,
non le nevi mentite o gli ostri finti
ricorrer dietro un sol passato giorno.
Tutti i tuoi vanti alfin l’etade ha vinti,
ed hai nel volto per maggior tuo scorno
di propria mano i suoi trofei dipinti.