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330 | lirici marinisti |
IV
IN MORTE DI GIAMBATTISTA SORDONI
ucciso mentre assoldava genti per Levante
Morto è il Sordoni. Invida man recise
con la vita di lui l’impiego degno,
ch’a la Donna del mar, di fede in pegno,
cominciava a prestar mentre l’uccise.
Ma che? morto ei non è, se ben divise
l’anima giá dal suo mortal sostegno;
ché l’opre de la mano e de l’ingegno
vivono immortalmente in mille guise.
Corcira il dica, il dica Creta e ’l Tronto,
che ben spesso portò forse piú d’una
spoglia nemica al mar rapido e pronto.
Oh, s’arrideva a lui destra fortuna,
fiaccato un giorno avrebbe in Ellesponto
le corna audaci a l’ottomana luna!
V
SERENATA
Buona notte, cor mio.
Tu forse in grembo a morbidette piume
sciogli le membra in dilettoso oblio;
ed io qui, lasso, in lacrimoso fiume
stemprato il cor e l’anima t’invio.
Buona notte, cor mio.
Buona notte, cor mio.
Tu dormi sí, ma ’l tuo fedel non dorme,
o se pur dona il faretrato dio