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26 | lirici marinisti |
acque Noi, sangue dei terreni,
latte che nutre l’elci,
nettare de le selci,
manna degli orti ameni;
noi, vita d’ogni stelo
e specchio ai boschi folti
e pittrici dei volti
e ritratti del cielo.
aure Noi, penne degli odori
e linguaggio d’aprile
e musica gentile
a cui ballano i fiori;
e noi, fiato del mondo,
che spira al spirar nostro:
che piú? flagello vostro,
che vi scote dal fondo.
acque Ben sète ingiuriose,
aure mormoratrici,
aure vendicatrici;
ben sète ingiuriose.
aure Deh, garrule, tacete,
voi che giá cominciaste,
voi che ne provocaste,
temerarie ben sète!
aure | Or cessino gli sdegni, | |
acque | né si cerchi vittoria; |
ma sia pari la gloria
di sí congiunti regni.