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giuseppe salomoni 279

     La tua man bella e bianca,
tocca da la vecchiezza,
sembra dal lungo saettar giá stanca;
ma languendo non langue e di bellezza
alcun vanto non perde, anzi n’acquista,
e ben quest’egra e trista
anima il sa, che se per lei dolente
sentiva un colpo giá, mille or ne sente.
     Crespa hai la gola e crespe
le guance e crespo il petto,
ma son, mercé d’amor, quelle tue crespe
trofei di leggiadria, non di difetto;
e qual piú bel con crespo volto il mare
sedendo in calma appare,
tal tu, mar di beltá, con crespa faccia
mostri ai nocchier d’amor la tua bonaccia.
     Sí, sí, bella mia vecchia,
vecchia sei ma leggiadra,
e nel tuo bel la gioventú si specchia;
tu sei vecchia guerriera e vecchia ladra,
che in pugnar e rubar sai piú d’ogni altra
esser possente e scaltra;
teco Amor pargoletto invecchia, e vuole
teco invecchiando incanutire il sole.
     Canzon, sen vola il tempo,
ma non temer però le sue quadrella,
ché diverrai ne l’invecchiar piú bella.