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266 | lirici marinisti |
Chiuse in sonno leteo gli occhi fatali,
che sotto l’arco di quel nobil ciglio
fûr di vivo splendor fonti vitali.
Tosto in pallido cangia il bel vermiglio,
e ne la guancia delicata e pura
come neve fioccata appare il giglio.
Morta, con gli occhi ancor gli animi fura;
ciò che d’allegro appar, ciò che di fausto
ne la corte real tosto s’oscura.
Tal fu di Marianna il caso infausto,
la falsa accusa, il fin tragico e rio;
ma, d’innocenza candido olocausto,
casta e bella in amor visse e morío.