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girolamo fontanella | 251 |
XXXII
LE DELIZIE DEL SECOLO
Al marchese di Villa G. B. Manso
Giace il mondo fra lussi, e l’uomo insano
rende sudditi a’ sensi i propri affetti;
prezza crapole e giochi, amante vano,
veste pompe, usa lisci, ama diletti.
Negli agi immersa effeminata e folle
la pronta gioventú marcir si vede:
regna il sonno e la piuma, e l’ozio molle
su le morbide coltri a l’ombra siede.
Miro l’opre e l’usanze oggi diverse
da quel secolo d’òr purgato e casto;
le pelli usò chi nuditá coperse,
or di serica pompa orna il suo fasto.
In quel primo vagir del mondo infante
era stanza il tugurio a l’uomo imbelle:
or da la terra emulator gigante
edifíci sublimi alza a le stelle.
Fa sviscerar da peregrini monti
superbo ingegno i piú pregiati marmi,
per farne o logge o prezïosi fonti,
che del tempo guerrier durino a l’armi.
Fa ch’i suoi tetti a riguardar sí belli
siano d’arte maestra ultima prova;
novi Dedali chiama, e novi Apelli
al suo regio lavor prodigo trova.
L’onda che sprigionata un tempo apriva
da la pomice scabra argentea vena,
che senz’arte correa purgata e viva
tra vaghi fior per la campagna amena;