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girolamo fontanella | 231 |
XX
IL BEATO GIOVANNI DI DIO
Angoscioso, anelante, in rozzo letto
su l’estrema agonia Giovanni accolto,
sostenendo la croce in mezzo al petto,
sta con gli occhi e con l’alma in Dio rivolto.
E mentre fuor dal tramortito aspetto
piove il freddo sudor, da morte sciolto,
trova Maria, che con amico affetto
li sostiene la fronte e asciuga il volto.
Soave è di sua morte e dolce l’ora,
trovando lei, che con pietoso zelo
il suo dolce sudor terge e ristora.
Ma se Maria l’accoglie in sí bel velo,
meraviglia non è; ch’essendo aurora,
vuol con queste rogiade andar nel cielo.
XXI
IL SANGUE DI SAN GENNARO
Vedo che sciolto ogni rigor tenace
sei de la parca a trïonfar bastante
e, qual fervido umor bolle in fornace,
presso il foco divin bolli spumante.
Vedo ch’acceso ed agitato amante,
salti per allegrezza, almo e vivace;
che, placando di Dio l’ira tonante,
con la porpora tua n’impetri pace.
Vedo ch’hai d’ammorzar valore eterno
quanto il Vesevo per l’arsiccia fronte
vomita fuor dal tempestoso Averno.
E tante hai tu dal ciel grazie congionte,
ch’atto saresti a superar l’inferno,
non che bastante a trïonfar d’un monte.