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girolamo fontanella | 225 |
VIII
CONFESSIONE DI POETA
Ne la scola d’amor non fui giammai,
e de l’arte d’amor détto e ragiono;
come esperto amator, di duo bei rai
descrivo il lampo e non conosco il tuono.
Mostro in carte d’amar, né seppi mai
come d’alma beltá gli effetti sono;
piangendo vo con dolorosi guai,
ma de’ miei pianti è simulato il suono.
Quel che sento narrar vero ed espresso
da un fedele amator coi detti sui,
figurando talor vo di me stesso.
Dipinsi amor, ma non conobbi lui,
e colorii con la mia penna spesso
ne le favole mie gli amori altrui.
IX
LA NUOTATRICE
Lilla vid’io, qual matutina stella,
spiccando un salto abbandonar la sponda,
e le braccia inarcando, agile e snella,
con la mano e col piè percuoter l’onda.
La spuma inargentò canuta e bella,
ch’una perla sembrò che vetro asconda,
e disciolta nel crin parea fra quella
nova aurora a veder, candida e bionda.
L’onda dolce posò, zefiro tacque,
e dove il nuoto agevolando scorse,
tornâr d’argento e di zaffiro l’acque.
A mirarla ogni dea veloce corse,
e fu stupor ch’ove Ciprigna nacque,
un’altra Citerea dapoi ne sorse.