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tommaso stigliani | 17 |
XVIII
CONTESE AMOROSE DI FIORI
Il giglio ama la rosa,
ed ella lui non sdegna;
ma piú inchina al giacinto,
sol perché quello un «ahi» mostra dipinto.
Ecco lite amorosa
fra ’l giacinto ed il giglio.
L’un dice: — Io son vermiglio,
com’è la bella sposa. —
L’altro dice: — Io son pallido in sembiante,
com’esser dee l’amante. —
Ella si sta tra l’uno e l’altro fiore
ad udir con rossore;
poi lor concede a ciascheduno un bacio,
quasi volendo dir: — Nessuno escludo;
siami il giacinto sposo, e ’l giglio drudo. —
XIX
IL MONTONE VEZZOSO
Lidia, il bianco monton ch’io ti donai,
oh quanto per suoi vezzi
merita che tu ’l prezzi!
Ecco, per roder ora
la ghirlanda di fronde,
che la fronte gli onora
sí ch’un occhio gli asconde,
egli ha in tutto obliato
di pascolar sul prato;
e, perch’ella è tropp’alta,
erge il grifo, e s’affanna, e par che tenti
la stessa fronte sua giunger co’ denti.