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MARCANTONIO ARLOTTO


L’OFFERTA

     In cima a quegli altissimi dirupi,
ove sol fra latebre e ripostigli
stanzan veloci damme, ingordi lupi,
sals’io l’altr’ier, non senza aspri perigli.
     E poi che nulla v’è che ’l guardo occúpi,
vidi scherzar fra teneri vincigli,
d’alto mirando giú ne’ fondi cupi,
due vezzosetti e timidi conigli.
     Ratto caláimi da la balza alpestre
e, rannicchiato e quatto, ambi pigliai,
giuntili tra i ginebri e le ginestre.
     A te, Nisa, gli serbo, ed anco avrai
da me piú vaga fèra e men silvestre,
se men fèra e selvaggia a me sarai.