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AGOSTINO AUGUSTINI


IL BRACCIERE AVVENTURATO

     Filli, a cader da picciol sasso astretta
che duro intoppo al molle piè propose,
per non pestar del sen le vive rose
tutta tremante in sul braccier si getta.
     Servo felice! or chi di te piú eletta
sorte vantar può mai, se rovinose
per sostegno puoi dir ch’a due vezzose
sfere d’Amor serví tua man negletta?
     Ma che negletta? Per un nuovo segno
degna è d’alzarsi allo stellato velo,
ché diè cadente alla beltá sostegno.
     Lo stato tuo, benché di servo, anelo;
ché mi terrei d’Atlante ancor piú degno,
se potessi addossarmi un sí bel cielo.